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Malkovich, John.

Attore e regista statunitense. Interrotti gli studi universitari in Scienze ambientali intrapresi all'Eastern Illinois University, si trasferì alla State University di Chicago dove frequentò corsi di recitazione. Dal 1976 si dedicò a tempo pieno al teatro, approdando alla compagnia teatrale Steppenwolf Theater Company (fondata a Chicago dall'amico Gary Sinise) con la quale, nei successivi sei anni, avrebbe allestito oltre 50 spettacoli. Trasferitosi a New York, prese parte al dramma di Sam Shepard True West, in scena a Broadway, che gli aprì le porte del cinema (debuttò nel 1984, a ben 31 anni, con Urla dal silenzio di Roland Joffé). Per un breve periodo portò avanti parallelamente sia la carriera cinematografica (Le stagioni del cuore, 1984, di Robert Benton) sia quella teatrale (Morte di un commesso viaggiatore, 1984 - la riduzione televisiva dell'opera di Arthur Miller, attuata nel 1985 dal regista Volker Schlöndorff, permise a M. di vincere un Emmy Award). Attore di grande talento e dalla personalità affascinante, M. seppe adattarsi con classe ai ruoli più diversi, recitando sia in pellicole impegnative, sia in opere minori e in produzioni televisive. Tra i numerosi film citiamo: Eleni (1985) di Peter Yates; Cercasi l'uomo giusto (1987) di Susan Seidelman; L'impero del sole (1987) di Steven Spielberg; Lo zoo di vetro (1987) di Paul Newman; Le relazioni pericolose (1988) di Stephen Frears; Il tè nel deserto (1990) di Bernardo Bertolucci; Attenti al ladro (1991) di Michael Lindsay-Hogg; Ombre e nebbia (1992) di Woody Allen; Uomini e topi (1992) di Gary Sinise; Gli occhi del delitto (1992) di Bruce Robinson; Nel centro del mirino (1993) di Bruce Robinson; Heart of darkness (1994) di Nicholas Roeg; I misteri del convento (1995) di Manoel de Oliveira; il film a episodi Al di là delle nuvole (1995) di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders; Mary Reilly (1996) ancora di Frears; Scomodi omicidi (1996) di Lee Tamahori; Ritratto di signora (1996) di Jane Campion, Con air (1997) di Simon West; Il giocatore (1998) di John Dahl; La maschera di ferro (1998) di Randall Fallace. Nel 1999 accettò di prestare il proprio volto - e il proprio nome - al curioso progetto cinematografico di Spike Jonze Essere John Malkovich e nello stesso anno lavorò in Giovanna d'Arco di Luc Besson, in Il tempo ritrovato di Raoul Ruiz e in RKO 281 di Benjamin Ross. Seguirono le pellicole L'ombra del vampiro (2000) di E. Elias Merhige; I miserabili (2000) di Josée Dayan; Hotel (2001) di Mike Figgis; Napoleone (2002) di Yves Simoneau; Il gioco di Ripley (2002) di Liliana Cavani; Johnny English (2003) di Peter Howitt; Un film parlato (2003) di Manoel de Oliveira; Klimt (2005) di Raul Ruiz; Colour me Kubrick (2005) di Brian W. Cook; Guida galattica per autostoppisti (2005) di Garth Jennings; The libertine (2006) di Laurence Dunmore; The call (2006) di Antoine Fuqua; Drunkboat (2006) di Bob Meyer; Art School Confidential (2006) di Terry Zwigoff; Eragon (2006) di Stefen Fangmeier. Nel 2002 esordì nella regia con i film Hideous man e Danza di sangue (n. Christopher, Illinois 1953).